APE: NON SI PUO' SENZA LA REGISTRAZIONE AL CATASTO IMPIANTI TERMICI

La certificazione energetica, meglio nota come APE è un documento che indica il consumo energetico di un'abitazione in condizioni standard, stimando la qualità dell’immobile dal punto di vista energetico. Si tratta di un documento di cui spesso sentiamo parlare e che, sicuramente, abbiamo tutti già avuto tra le mani, visto che deve essere redatto nelle più svariate circostanze: ristrutturazioni edilizie di una certa consistenza, compravendita, affitto o, in altri termini, tutte le volte che si immette sul mercato immobiliare un fabbricato o se ne variano le prestazioni energetiche.


Per la redazione del certificato il tecnico, che deve essere un professionista abilitato, deve considerare vari aspetti tecnici, dalla zona climatica, posizione e orientamento dell'edificio, le sue caratteristiche termiche, impianto di condizionamento e di ventilazione, di riscaldamento e di produzione di acqua sanitaria e l'eventuale presenza di sistemi di energia rinnovabile. Infine, una volta eseguiti i calcoli, invia telematicamente il documento alla specifica banca dati regionale.


Questo processo ha, dal 2016, acquisito nuova importanza in virtù dell’instituzione del catasto informatico regionale degli impianti termici, il quale, come ben sapete, già contiene i dati relativi agli impianti di climatizzazione, che devono essere verificati dal professionista per la redazione del documento.


Proprio per questo motivo, viene oggi richiesto ai professionisti di inserire sui loro certificati il codice del catasto assegnato all’impianto termico presente nella struttura. Tale campo risulta obbligatorio e, di conseguenza, non è possibile redigere un attestato di prestazione energetica per un immobile il cui impianto termico non sia stato prcorsivamente inserito sul catasto informatico degli impianti termici.
In questo modo le autorità competenti possono eseguire controlli incrociati tramite i dati in loro possesso e, nel caso si riscontrino delle anomalie, eseguire i dovuti controlli.


Non bisogna quindi stupirsi se, trovandosi di fronte ad impianti non registrati nel modo corretto, il tecnico incaricato della redazione dell’APE si rivolga all’installatore chiedendo di sanare la situazione. In base ad indicazioni del MISE (FAQ del 1° agosto 2016) infatti:


“Emettere un APE senza allegare il libretto di impianto comprensivo dei relativi allegati, tra cui anche un valido rapporto di controllo di efficienza energetica, significa dichiarare che l’impianto è stato ed è esercìto dal responsabile in violazione di quanto previsto dal D.lgs.192/05 e dal DPR 74/2013, per cui è applicabile la sanzione amministrativa prevista dall’art. 15 dello stesso D.lgs. 192/2005 e s.m.i. Nell’APE, tra l’altro, nei casi in cui è istituito il catasto regionale degli impianti termici, va indicato, nella quarta pagina, il codice del catasto regionale dell’impianto termico che implica la regolare registrazione e dotazione del libretto di impianto e dei relativi allegati.


All’atto dell’emissione dell’APE, se necessario, occorre quindi far redigere il libretto di impianto e dotarlo degli allegati richiesti compreso un valido rapporto di controllo di efficienza energetica. Solo nel caso che l’impianto sia distaccato dalla rete del gas o dichiarato dismesso o disattivato (al catasto degli impianti termici se operante) può mancare il rapporto di controllo di efficienza energetica in corso di validità.
La decadenza dell’APE in caso di non rispetto della periodicità dei controlli di efficienza energetica si riferisce, quindi, ad un corso successivo alla data di emissione.
In aggiunta a quanto sopra indicato si precisa che in assenza di impianti per la climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria, dovendo redigere l’APE e non essendo previsti libretti di impianto, la validità massima dell’APE è di dieci anni”.

Si tratta di una misura che certamente responsabilizza ancor di più gli installatori, i quali non solo devono inserire i dati sul portale dedicato della propria regione, ma devono anche accertarsi di farlo correttamente, in modo da evitare successivi problemi ai loro clienti. Allo stesso tempo si tratta però anche di un importante leva nei confronti dei proprietari di impianti che vorrebbero trasgredire alle regole, in quanto, col passare del tempo, sarà per loro sempre più difficile vivere nell’ombra.