CONDIZIONAMENTO E POMPE DI CALORE: NUOVI SISTEMI, NUOVE POSSIBILITA'

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Sono in molti a sostenere che il futuro della climatizzazione, sia essa invernale o estiva, vedrà le macchine frigorifere e le pompe di calore soppiantare le tradizionali caldaie a gas. Se questo accadrà realmente ce lo dirà solo il tempo, ma quello che è certo, è che il settore sta vivendo un profondo sviluppo.


Per esempio è arrivata pochi giorni addietro la notizia della realizzazione di una pompa di calore geotermica a doppia sorgente per il riscaldamento, raffreddamento e la produzione di acqua calda sanitaria sviluppata tramite il progetto europeo GEOTeCH, focalizzato sulla ricerca di soluzioni economicamente efficienti per edifici di medio-piccole dimensioni.


L’apparecchio realizzato, anche chiamato con l’acronimo inglese DSHP (dual-source heat pump) permette di sfruttare indistintamente le fonti di calore provenienti dalla terra o dall’aria a seconda delle necessità di riscaldamento/raffreddamento e delle condizioni climatiche in cui opera. Infatti, grazie alle sonde di cui è dotata, questa pompa di calore è in grado di individuare e scegliere la fonte di calore o il dissipatore più idoneo per il riscaldamento e per il raffreddamento, funzionando quindi come una pompa di calore aria-acqua o acqua salina-acqua. Questo le permette di riscaldare d’inverno, raffrescare d’estate e produrre, durante tutto l’anno, acqua calda sanitaria (per quest’ultima, durante la calda stagione, si possono sfruttare gli scarti di condensazione del sistema).


Questa innovativa tecnologia è oggi in fase di test ed è stata installata in quattro location in Europa, tra cui la De Montfort University di Leicester ed una serie di uffici a a Tribano, in provincia di Padova. I risultati della sperimentazione sono attesi per l’aprile 2019.


Parallelamente a questo progetto, giunge poi notizia di un'altra interessante novità, per la quale dobbiamo ringraziare un team della facoltà di Ingegneria Meccanica della National University di Singapore (NUS), capitanato dal professor Ernest Chua, che ha sviluppato un nuovo climatizzatore che non utilizza F-GAS, consuma pochissima energia rispetto ai sistemi tradizionali ed in più, produce acqua potabile sanificata.


Ma come funziona questo sistema?


Un'innovativa tecnologia a membrana assorbe l'umidità dall'aria e l'acqua funge da refrigerante nel climatizzatore, che, anziché rilasciare aria calda, scarica una corrente d'aria fredda meno umida.


Ma entriamo più nel dettaglio. In primo luogo, l'aria passa attraverso dei filtri di carta rivestiti con sostanze chimiche superidrofiliche, che separano l'acqua dall'aria. L'aria secca viene quindi fatta passare attraverso un sistema di contro flusso costituito da coppie di canali bagnati e asciutti. Tra il 10 e il 20% dell'aria secca passa attraverso i canali mantenuti umidi, mentre l'aria rimanente passa attraverso i canali asciutti.
L'aria nei canali bagnati fa evaporare l'acqua, utilizzando il calore dei canali asciutti. L'aria che esce dall'altra parte dei canali asciutti è sia asciutta che fredda. La parte che ha attraversato i canali bagnati (e che è stata riumidificata) viene espulsa ma è raffreddata, evitando in questo modo la creazione di microclimi riscaldati, tipici dei climatizzatori tradizionali.


Ogni passaggio attraverso il sistema raffredda l'aria di circa 6°C e per abbassare ulteriormente la temperatura basta ripetere il processo. Poiché l'umidità e la temperatura vengono trattate separatamente, possono essere controllate con precisione, indipendentemente l'una dall'altra.
L'umidità presente nell'aria calda che viene separata quando passa attraverso i filtri può essere raccolta e riutilizzata sotto forma di acqua potabile. Per ogni litro di acqua utilizzata possono essere raccolti fino a 15 litri di acqua potabile.


Due idee, quelle esposte qui sopra, che, pur affrontando il problema in maniera diametralmente opposta, promettono di rivoluzionare il settore, anche se è difficile, in questo momento, pronosticare quale sarà il loro futuro impatto. Forse soppianteranno i sistemi utilizzati oggi o forse, probabilmente, spianeranno la strada ad altri sistemi ancora più avanzati.


Ing. Alfero Daniele
Collaboratore tecnico
Professional Team