L’Italia e l’evasione fiscale…
Dagli ultimi dati emersi l’erogazione del bonus per le detrazioni fiscali, argomento appena affrontato nel nostro articolo del 14 ottobre, non bastano,ed i dati sull’evasione fiscale continuano ad aumentare. In particolare, da quanto riportato nel rapporto del Ministro dell’economia e delle finanze, l’edilizia si colloca al secondo posto e per far fonte agli corsi di frode, che sono ormai sempre più la regola, sono stati pensati strumenti per il monitoraggio basati sull’interconnessione delle banche dati e sulla tracciabilità dei pagamenti atti a contrapporre l’interesse dell’acquirente a scaricare fiscalmente le spese sostenute all’interesse dell’impresa a non dichiarare i guadagni percepiti.
Questo sistema non risulta infallibile in quanto nel momento in cuil’acquirente e venditore concordano un prezzo più basso per il quale non sia conveniente dichiarare ne le spese ne gli incassi. Negli ultimi anni però dagli accertamenti della guardia di finanza è emerso che sui lavori di ristrutturazione e sugli interventi di risparmio energetico la maggior parte degli utenti hanno regolarmente pagato i corrispettivi tramite bonifici e usufruito delle detrazioni fiscali così come previste dalle legge.
Diversamente le imprese, sebbene pagate tramite bonifico, non hanno dichiarato gli importi incassati per un valore ammontabile a 3,7 miliardi di euro e tali irregolarità hanno visto coinvolte ben 8 mila imprese e 13 mila lavoratori dipendenti.
Sommariamente si può di affermare che, appena erogati gli incentivi, le imprese ed i privati hanno dichiarato i loro guadagni e tal dato era assolutamente visibile ma, in un periodo successivo, quest’ondata positiva è andata via via scemando. Si tratta di fondo di una congiuntura economica che in molti casi ha fatto calare gli investimenti e favorito il lavoro “nero” che, purtroppo per molti, in Italia risulta essere l’unica via di sopravvivenza.
Non saranno certo gli incentivi ed i controlli a cambiare la mentalità di un paese allo stremo, servono misure atte a ridurre le tasse, in modo da dar più respiro alle aziende, che insieme ai lavoratori, sono la vera chiave per l’uscita dalla crisi economica.
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