COSA SIGNIFICA IL NOME DEI REFRIGERANTI?

Avete mai ordinato dal vostro fornitore una bombola di difluorometano? Chi opera nell’ambito del condizionamento probabilmente l’ha fatto, ma sicuramente avrà utilizzato un termine più comune e diffuso, ovvero R32.

 

Questa sigla, così come tutte le altre comunemente utilizzate per identificare i gas refrigeranti, è stata assegnata alla specifica miscela da una normativa americana riconosciuta a livello internazionale, basata su quanto contenuto all’interno dello standard 34 dell'ANSI/ASHRAE, pubblicato nel 2001: "Designazione e classificazione di sicurezza dei refrigeranti". All’interno di questa raccolta, le sigle non sono però state date a caso, ma hanno un loro significato. Vediamolo insieme più nel dettaglio.

La sigla identificativa di un refrigerante si compone di un prefisso e di un suffisso.
Il prefisso è composto dalla lettera R (Refrigerante), mentre il suffisso è un numero il cui significato è diverso a seconda che il refrigerante sia un fluido puro, una miscela, un composto organico o un composto inorganico.

 

Per i fluidi puri il suffisso è un numero di due o tre cifre il cui significato è il seguente:
- la prima cifra a destra indica il numero degli atomi di fluoro che compongono la molecola del refrigerante
- la seconda cifra rappresenta il numero degli atomi di idrogeno aumentato di uno
- la terza cifra (quando presente) rappresenta il numero degli atomi di carbonio diminuito di uno: se essa è pari a zero, viene omessa

Ad esempio nel caso dell'R22 (clorodifluorometano - CHClF2):
2 : numero degli atomi di fluoro (F)
2 : numero di atomi di idrogeno (H) + 1
0 : numero di atomi di carbonio (C) - 1


Nel caso di isomeri (sostanze aventi la stessa composizione chimica ma diversa disposizione degli atomi nello spazio), si utilizza la medesima sigla numerica, a cui viene aggiunta una lettera minuscola finale (a,b,c,...). Un esempio è dato dall' R134a.

 

Se invece parliamo di miscele, queste vengono suddivise in zeotrope (i componenti hanno temperature di evaporazione diverse) e azeotrope (i componenti hanno la medesima temperatura di evaporazione)
Le miscele zeotrope vengono identificate con un numero appartenente alla serie 400, mentre le miscele azeotrope vengono identificate con un numero appartenente alla serie 500, in entrambi i casi assegnati in base all'ordine cronologico di approvazione da parte dell'ASHRAE. Quando più miscele sono composte dai medesimi componenti, ma in percentuale massica diversa, esse vengono distinte mediante una lettera maiuscola posta dopo il suffisso numerico, come ad esempio accade nel caso di R407A, R407B, R407C, R407D, R407E.

 

Vi sono poi i composti organici, classificati con un numero appartenente alla serie 600 ed i composti inorganici, identificati con un numero appartenente alla serie 700, assegnato aggiungendo al numero 700 il numero esprimente la massa molecolare dei componenti. (es. L'ammoniaca, avendo peso molecolare 17, è identificato dalla sigla R717).

 

Regole a parte sono invece seguite per la classificazione degli HFO che vengono denominati con nomi e sigle leggermente diverse, come 1234yf, 1234ze(Z) o 1234ze(E).

In questo caso, i primi quattro numeri della numerazione del refrigerante identificano, in ordine:
- il numero di doppi legami (gli HFO sono caratterizzati dalla presenza di almeno un doppio legame tra gli atomi di carbonio presenti nella molecola);
- il numero di atomi di carbonio (il numero è uguale al numero di atomi di carbonio meno uno. Il 2 in R1234ze(Z) indica che la molecola ha tre atomi di carbonio);
- il numero di atomi di idrogeno (il numero è uguale al numero di atomi di idrogeno più uno. Il 3 in R1234ze(Z) indica che la molecola ha due atomi di idrogeno);
- il numero di atomi di fluoro.

 

Tuttavia, ci sono molti modi in cui questi atomi possono essere disposti e diverse disposizioni degli stessi componenti creano refrigeranti diversi con proprietà fisiche diverse. Ad esempio, sebbene R1234yf, R1234ze(E) e R1234ze(Z) siano tutti costruiti con lo stesso identico tipo e numero di atomi, la differenza nella disposizione degli atomi li rende quindi tre diversi refrigeranti con diverse proprietà fisiche.
Le ultime due o tre lettere servono quindi a descrivere come sono disposti gli atomi nella molecola:
- la prima lettera minuscola identifica l’atomo connesso all’atomo di carbonio centrale: x per cloro, y per fluoro e z per idrogeno (La z minuscola in R1234ze(Z) indica che l’atomo legato al carbonio medio è idrogeno)
- la seconda lettera minuscola descrive la disposizione degli atomi sul carbonio finale contenente il doppio legame. Le lettere significano:

  • a: 2 atomi di cloro
  • b: 1 atomo di cloro e 1 atomo di fluoro
  • c: 2 atomi di fluoro
  • d: 1 atomo di idrogeno e 1 atomo di cloro
  • e: 1 atomo di idrogeno e 1 atomo di fluoro
  • f: 2 atomi di idrogeno

- La lettera maiuscola tra parentesi, identifica il modo in cui sono collegati i restanti atomi di idrogeno. (Z) indica che gli atomi di idrogeno sono sullo stesso lato del doppio legame di carbonio. (E) indica che gli atomi di idrogeno sono sui lati opposti del doppio legame di carbonio.